YOGA ONCOLOGICO
A chi é rivolto
Sia alle persone attualmente malate di cancro che stanno affrontando gli effetti collaterali di cure e terapie, cosi come alle persone che hanno superato la malattia ma che convivono con un “nuovo” corpo.Ma anche alle persone vicine come famigliari e amici che desiderano approfondire la tematica per sostenere al meglio i propri cari anche semplicemente facendo una pratica yogica insieme.
Descrizione
Lo Yoga Oncologico può essere considerato una terapia di supporto che accompagna una/un paziente oncologica/o dopo un’operazione o durante le terapie adiuvanti. È una pratica che non vuole certo sostituire le terapie tradizionali o i farmaci ma ha l’intento di aiutare la /il paziente ad affrontare i disturbi dovuti agli effetti collaterali dei trattamenti e della malattia stessa.
Si basa sulla pratica del vinyasa yoga, apportando però molte varianti alle asana stesse (le posizioni), per semplificarne l’esecuzione ma mantenerne gli effetti benefici.
Per questo motivo lo yoga oncologico, fa uso di molti oggetti di supporto, come blocchi, cuscini, coperte, cinture, usati però in quantità maggiore rispetto alle classi di hatha e vinyasa yoga.
Lo yoga oncologico ha lo scopo di aumentare la mobilità (ROM), spesso compromessa dopo le operazioni con la presenza di grosse cicatrici e la formazione di aderenze.
Di supportare il sistema immunitario e linfatico compromessi in seguito all’asporto di linfonodi e alla probabile manifestazione del linfedema.
Di aiutare ad affrontare e superare in parte la cosiddetta “fadigue”, che si percepisce dopo la radioterapia e, rinforzando la struttura ossea, aiutare a prevenire o rallentare l’osteoporosi che é spesso un effetto collaterale dei farmaci anti cancro e della chemioterapia.
Senza contare il fatto che, percependo miglioramenti nel corpo, anche lo stato emotivo migliora e viene incoraggiato a intraprendere una vita più partecipativa nei confronti del mantenimento della propria salute.
Importante
. Nel caso di recenti operazioni o terapie in atto, si prega di avvisare l’ insegnate per capire assieme quale tipo di pratica si adatti di piú.
. Lo stesso vale per linfedemi, neuropatie o altre problematiche in atto.
. Non devono essere presenti drenaggi.
. Se ci sono Port nel corpo si puó praticare, ma la persona deve sentirsi a proprio agio ed é pregata di avvisare l’insegnante, affinché possa assegnare varianti accessibili e non fastidiose.